In occasione dei 500 anni dalla morte del pittore lombardo Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone, le cui opere trovano una diffusione capillare in numerosi luoghi della città, Milano Arte Musica ha scelto di dedicare all’artista un percorso tematico di concerti e visite guidate con cui poter riscoprire la ricchezza e varietà della sua opera in un’esperienza visiva e sonora a 360 gradi.
I tre eventi possono essere acquistati separatamente o tramite abbonamento dedicato di cui fa parte anche lo spettacolo Sulle Orme del Bergognone – Ouvrage de Lombardie di giovedì 13 luglio.
Le visite guidate rappresentano parte integrante di ogni evento, pertanto, acquistando il biglietto al concerto o l’abbonamento al percorso Sulle Orme del Bergognone, non è necessaria alcuna prenotazione aggiuntiva. test
La giornata commemorativa si apre alle ore 11.00 con l’esibizione di Schola Gregoriana, il coro di giovani cantori della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado che, sotto la guida del Maestro Giovanni Conti, darà nuova luce all’affresco dell’Incoronazione di Maria Vergine tra santi e profeti presente presso la Basilica di San Simpliciano.
La visita guidata seguirà il concerto.
Murmur Mori (2015) | La Tramontana |
– | Rythmus – Ave Maria – Virgo Serena Hymnus – Ave mais stella Communio – Diffusa est Introitus – Salve sancta parens Graduale – Audi filia Alleluja – Ave Maria Antiphona – Gabriel Angelus Polorum Regina (Folio 24 del Llibre Vermell de Montserrat) Antiphona – Assumpta est Communio – Beatam me dicent |
voci | Anna Bergamini, Martina Bomben, Claudia Buratti, Cecilia Tamplenizza |
voce e organo portativo | Silvia Kuro |
direzione | Giovanni Conti |
A pochi passi dalla Basilica di San Simpliciano, alle ore 12.30, seguirà poi il meraviglioso concerto di arpa e voce presso la Chiesa di Santa Maria Incoronata, con cui l’artista Priscila Gama enfatizzerà la drammaticità del Torchio Mistico, affresco situato nella cappella omonima e risalente alla seconda metà del XV secolo.
La visita guidata alla Chiesa seguirà il concerto.
Anonimo (1653 – 1713) | Ricercata (in Manoscritto per tastiera di Castell’Arquato, sec. XVI) |
Cosimo Bottegari (1554 – 1620) | Nel Bel Giardin (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
Orlando di Lasso (1532 – 1594) | Susanne un jour (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
Manuel Rodrigues Coelho (1555 – 1635) | Susana III variazioni sopra il madrigale “Susanne un jour” di Orlando di Lasso (in Flores de música, Lisbona 1620) |
Anonimo (1687 – 1762) | Ora ch’ogni animal (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
Alessandro Striggio (1540 – 1592) | Madonna il vostro petto è tutto ghiaccio (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
Vincenzo Capirola (1473 – dopo 1548) | La Villanella (in Capirola Lutebook, Vitale, 1520) |
Cosimo Bottegari | Sola soletta me ne vo’ Ave Maria (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
Antonio Valente (1520 – 1580) | Ballo dell’intorcia (in Intavolatura de cembalo, libro primo, Napoli, 1576) |
Cosimo Bottegari | Monicella mi farei (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
A concludere la Promenade artistica dedicata ad Ambrogio da Fossano, sarà il concerto di liuto solo ad opera del giovane virtuoso Carlo Cresci, il quale si esibirà alle ore 15.30 presso l’Orangerie del Museo Poldi Pezzoli. La collaborazione inedita fra il Museo e il festival Milano Arte Musica sarà un’occasione unica per poter visitare le sontuose sale della casa museo di via Manzoni e approfondire i tre dipinti dell’artista lombardo raffiguranti la Madonna con Bambino, nonché la tavola che ritrae Santa Caterina d’Alessandria.
La visita guidata seguirà il concerto.
ATTENZIONE: l’acquisto dei biglietti per il concerto di Carlo Cresci è possibile SOLO Online. Per motivi organizzativi non sarà possibile acquistarli il giorno del concerto presso il Museo Poldi Pezzoli.
Vincenzo Capirola (1474 – 1548) | Ricercare Primo Villanella |
Pietro Paolo Borrono (1490 ca – 1563) | Pescator Che va cantando |
Alber de Rippe (1500 – 1551) | Passi Sparsi |
Joan Ambrosio Dalza (metà XV sec – 1508) | Tastar de corde |
Francesco Spinacino (metà XV sec – dopo 1507) | Ricercare |
Vincenzo Capirola | O mia Ceca e dura sorte |
Joan Ambrosio Dalza | Calata alla spagnola Pavana alla venetiana |
La giornata commemorativa si apre alle ore 11.00 con l’esibizione di Schola Gregoriana, il coro di giovani cantori della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado che, sotto la guida del Maestro Giovanni Conti, darà nuova luce all’affresco dell’Incoronazione di Maria Vergine tra santi e profeti presente presso la Basilica di San Simpliciano.
La visita guidata seguirà il concerto.
Programma
Murmur Mori (2015) | La Tramontana |
– | Rythmus – Ave Maria – Virgo Serena Hymnus – Ave mais stella Communio – Diffusa est Introitus – Salve sancta parens Graduale – Audi filia Alleluja – Ave Maria Antiphona – Gabriel Angelus Polorum Regina (Folio 24 del Llibre Vermell de Montserrat) Antiphona – Assumpta est Communio – Beatam me dicent |
Organico
voci | Anna Bergamini, Martina Bomben, Claudia Buratti, Cecilia Tamplenizza |
arpa e voce | Sofia Masut |
direzione | Giovanni Conti |
A pochi passi dalla Basilica di San Simpliciano, alle ore 12.30, seguirà poi il meraviglioso concerto di arpa e voce presso la Chiesa di Santa Maria Incoronata, con cui l’artista Priscila Gama enfatizzerà la drammaticità del Torchio Mistico, affresco situato nella cappella omonima e risalente alla seconda metà del XV secolo.
La visita guidata alla Chiesa seguirà il concerto.
Programma
Anonimo (1653 – 1713) | Ricercata (in Manoscritto per tastiera di Castell’Arquato, sec. XVI) |
Cosimo Bottegari (1554 – 1620) | Nel Bel Giardin (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
Orlando di Lasso (1532 – 1594) | Susanne un jour (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
Manuel Rodrigues Coelho (1555 – 1635) | Susana III variazioni sopra il madrigale “Susanne un jour” di Orlando di Lasso (in Flores de música, Lisbona 1620) |
Anonimo (1687 – 1762) | Ora ch’ogni animal (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
Alessandro Striggio (1540 – 1592) | Madonna il vostro petto è tutto ghiaccio (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
Vincenzo Capirola (1473 – dopo 1548) | La Villanella (in Capirola Lutebook, Vitale, 1520) |
Cosimo Bottegari | Sola soletta me ne vo’ Ave Maria (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
Antonio Valente (1520 – 1580) | Ballo dell’intorcia (in Intavolatura de cembalo, libro primo, Napoli, 1576) |
Cosimo Bottegari | Monicella mi farei (in Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari, 1574) |
A concludere la Promenade artistica dedicata ad Ambrogio da Fossano, sarà il concerto di liuto solo ad opera del giovane virtuoso Carlo Cresci, il quale si esibirà alle ore 15.30 presso l’Orangerie del Museo Poldi Pezzoli. La collaborazione inedita fra il Museo e il festival Milano Arte Musica sarà un’occasione unica per poter visitare le sontuose sale della casa museo di via Manzoni e approfondire i tre dipinti dell’artista lombardo raffiguranti la Madonna con Bambino, nonché la tavola che ritrae Santa Caterina d’Alessandria.
La visita guidata seguirà il concerto.
Programma
Vincenzo Capirola (1474 – 1548) | Ricercare Primo Villanella |
Pietro Paolo Borrono (1490 ca – 1563) | Pescator Che va cantando |
Alber de Rippe (1500 – 1551) | Passi Sparsi |
Joan Ambrosio Dalza (metà XV sec – 1508) | Tastar de corde |
Francesco Spinacino (metà XV sec – dopo 1507) | Ricercare |
Vincenzo Capirola | O mia Ceca e dura sorte |
Joan Ambrosio Dalza | Calata alla spagnola, Pavana alla venetiana, Piva |
Chi alzi lo sguardo al grandioso affresco dell’Incoronazione di Maria Vergine tra santi e profeti realizzato all’inizio del Cinquecento, in data ancora dibattuta, da Ambrogio da Fossano, il Bergognone, nel catino absidale della Basilica di San Simpliciano, resterà ammirato, tra molto altro, dalla ricchezza del concerto angelico. L’artista ha mobilitato una folla di angeli musicanti che contribuiscono a celebrare, vivacizzandolo, l’evento culminante della vicenda della Vergine, tanto con il canto, nell’ordine superiore, quanto con un’impressionante varietà e numero di strumenti musicali d’ogni foggia, quasi a esaurire le potenzialità del parco strumentale nell’Italia del Rinascimento. Quelle voci, mute nei pur vivacissimi colori dell’affresco, tornano oggi a risuonare in quegli stessi spazi che ospitano i capolavori del Bergognone. Lo fanno in tre diverse modalità che danno conto del paesaggio sonoro in cui l’artista, le donne e gli uomini di quella stagione eccezionale si trovarono a vivere: il canto, nella variante allora prevalente del gregoriano e in quella cameristica cortigiana, e due strumenti alla moda che il Bergognone si premurò di riprodurre nel grande affresco a distanza ravvicinata: l’arpa doppia e il liuto, rispettivamente nel primo e nel secondo ordine, nella fascia di angeli musicanti a sinistra della mandorla centrale. Questa musica risuonerà di volta in volta nell’ambiente che più gli è proprio, ripristinando quella relazione fondamentale tra evento sonoro, spazio e contesto sociale e spirituale per cui è stata concepita e poi fruita.
Sotto le volte di San Simpliciano, nella storia millenaria della Basilica il canto gregoriano è stato senz’altro il linguaggio musicale dominante, perlomeno da quando la chiesa è organizzata in tre navate e sicuramente dalla ricostruzione romanica dell’XI-XII secolo. Il programma concepito per l’occasione propone, in accordo con il tema dell’affresco del Bergognone, una compiuta liturgia mariana. Sono sistematicamente intonate all’invocazione alla Vergine le pagine del proprium, tradotte nella poesia senza tempo degli arabeschi ritmicamente liberi del canto piano. Apre la serie l’Introitus su un testo, Salve sancta parens, del poeta tardo antico Cælius Sedulius (Sedulio); la chiude con il Communio una porzione del Magnificat lucano in cui è Maria stessa a prendere, gioiosa, la parola. Il programma è completato dal coinvolgente drive ritmico della lauda tardomedievale, naturalmente mariana, Ave donna sanctissima, tramandata anche dal prezioso Laudario di Cortona.
Cuore del secondo programma è il voluminoso, fondamentale manoscritto delle Arie e Canzoni in musica di Cosimo Bottegari (1573/74), custodito alla Biblioteca estense di Modena, che compendia in tutta la sua ricchezza il repertorio della musica profana nelle Corti del Cinquecento maturo. Il liutista fiorentino Cosimo Bottegari, apprezzato gentiluomo da camera del duca Alberto V di Baviera, come tale collega e rivale di Orlando di Lasso, poi cortigiano di Ferdinando de’ Medici e in relazione con il duca Alfonso II e Cesare d’Este a Ferrara, realizzò a Monaco una raccolta imponente di 127 lavori, soprattutto per voce e liuto, un terzo dei quali suoi, oltre a trascrizioni sue o altrui di lavori vocali di altri autori (ad esempio, la celebre chanson di Orlando di Lasso Susanne un jour, la cui evocativa trama polifonica è proposta anche in una versione più tarda, pubblicata a Lisbona nel 1620, che ci porta all’estremo confine cronologico del programma). È musica intonata a intrattenimento spensierato, più spesso sbarazzina, vitale, dal piglio gagliardo, cui non è però ignota nemmeno la corda della malinconia.
Proprio al liuto – il nobile strumento che probabilmente dalla Persia giunse tramite gli arabi in Europa nel tardo medioevo e colpì tanto Dante da ispirargli un’immagine memorabile in Inferno XXX – è dedicato l’ultimo programma. Un programma incentrato sulla figura di due musicisti lombardi attivi negli stessi anni e luoghi del Bergognone. Il primo è il liutista Vincenzo Capirola, gentiluomo bresciano, forse alla Corte di Enrico VIII nel 1515, sicuramente a Venezia verso il 1517, quando venne allestito un lussuoso manoscritto di sua musica (ne abbiamo già avuto un assaggio nel secondo concerto di oggi): oltre quaranta pezzi, preceduti da una preziosa prefazione sulla prassi esecutiva, che rappresentano un documento fondamentale del secondo stadio del repertorio liutistico, inaugurato nei primissimi anni di quel secolo dalle pubblicazioni di Ottaviano Petrucci con lavori di autori come Francesco Spinacino e Joan Ambrosio Dalza. A quest’ultimo, milanese, plausibilmente d’una generazione più vecchio, spettò appunto nel 1508 la responsabilità della composizione e curatela dell’Intabolatura de lauto libro quarto stampata a Venezia da Petrucci: una raccolta che esibisce, come mostrano bene i pezzi in programma, l’ampliamento dell’orizzonte del liuto dalla trascrizione di pagine vocali, mai peraltro rinnegata, ai metri di danza e a musica di concezione sin dall’inizio strumentale. Un repertorio di grande presa e immediatezza – basti ascoltare la giocosa Piva, la Pavana (forse la prima occorrenza in assoluto del termine) o la Calata alla spagnola, memore forse dell’iberica vilhuela –, ancora oggi perfettamente accattivante.