Apice di un climax multidisciplinare ascendente, che ha visto il suo dispiegarsi nella Promenade artistica Sulle Orme del Bergognone di sabato 17 giugno, la performance “Ouvrage de Lombardie” rappresenta un evento senza precedenti per la platea di Milano Arte Musica che assisterà in prima assoluta alla rappresentazione vivente (Tableaux Vivants) delle maggiori opere di Ambrogio da Fossano, Foppa, Bramante e Leonardo sulle note rinascimentali di Frescobaldi, Monteverdi e Corradini.
Ad affiancare la compagnia Teatri35, ci sarà l’Ensemble la Simonetta della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado che sotto la guida del Maestro Pietro Modesti, ricreerà il perfetto equilibrio sonoro nel passaggio rappresentativo fra un quadro e l’altro.
La performance sarà preceduta da una visita guidata gratuita alla Sala Capitolare del Bergognone.
Gio. B. Buonamente (1595 – 1642) | Sonata Seconda (da Varie Sonate Libro IV, Venezia 1626) |
Michael Praetorius (1571 – 1621) | Ecce Maria Genuit (da Musarum Sioniarum, Norimberga 1602) |
Gregor Aichinger (1564 – 1628) | Assumpta est Maria (da Tricinia Mariana, Innsbruck 1598) |
Giovanni Pierluigi da Palestrina (1527 – 1594) | Alma redemptoris Mater (da Motectorum quatuor vocibus liber secundus, Venezia 1604) |
Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643) | Ricercar dopo il Credo (da Fiori Musicali op.12, Venezia 1635) |
Claudio Monteverdi (1567 – 1643) | In tua patientia (da Sacrae Canticulae, Venezia 1582) |
Niccolò Corradini (1585 – 1646) | Sonata “la Golferamma” |
Giovanni Pierluigi da Palestrina | Ave Regina Coelorum (da Motectorum quatuor vocibus liber secundus,Venezia 1604) |
Francisco Guerrero (1522 – 1599) | Gabriel Archangelus (da Sacrae Cantiones, Siviglia 1555) |
Girolamo Frescobaldi (1567 – 1643) | Canzon dopo l’epistola (da Fiori Musicali op.12, Venezia 1635) |
Giovanni Pierluigi da Palestrina | Gaude, Gaude Gloriosa (da Motectorum quatuor vocibus liber secundus, Venezia 1604) |
Pietro Pace (1562 – 1622) | Qualis Est (da Il Quinto Libro De Motetti, Venezia 1615) |
Giovanni Pierluigi da Palestrina | Salve Regina (da Motectorum quatuor vocibus liber secundus, Venezia 1604) |
Arcangelo Crotti (1550 – 1606) | Sancta Maria (da Concerti Ecclesiastici, Libro Primo, Venezia 1608) |
soprani | Chiara Rebaudo, Hyun-Ji Kim |
alti | Camilla Biraga, Mitsuki Minagawa |
cornetti | Jody Livo, Adriana Quappe |
arpa | Margherita Burattini |
organo | Jacopo Mattavelli |
cornetto e direzione | Pietro Modesti |
– a cura di Teatri35
IL RINASCIMENTO LOMBARDO
Il Rinascimento in Lombardia e a Milano fu senza dubbio un periodo d’oro. Broccati, velluti e tessuti dorati ornavano quella che era una delle corti più sfarzose dell’Europa del tempo e per le strade non doveva essere difficile incontrare cavalieri con armature scintillanti, dame elegantemente bardate di pelliccia e cavalli dalle lucenti criniere. Infatti, in Europa l’espressione “ouvrage de Lombardie” era sinonimo di pregiata fattura, gusto cortese e raffinato.
Con il passaggio di potere tra i Visconti e gli Sforza a metà del XV secolo si compì anche la transizione tra la stagione del gotico internazionale lombardo e l’apertura verso il nuovo mondo umanistico. Nella seconda metà del XV secolo la vicenda artistica lombarda si sviluppò con influenze via via legate ai modi fiorentini, ferraresi e padovani, nonché riferimenti alla ricchissima cultura precedente. Con l’arrivo di Bramante (1479) e di Leonardo da Vinci (1482) Milano raggiunse vertici artistici assoluti nel panorama italiano ed europeo, dimostrando comunque le possibilità di coabitazione tra le avanguardie artistiche e il substrato gotico.
Fu in questo contesto che si formarono e lavorarono artisti come Foppa, Ambrogio da Fossano detto il Bergognone, Bernardino Butinone, Bernardo Zenale oltre che ai suddetti Bramante e Leonardo.
LO SPETTACOLO
La performance/spettacolo si svilupperà a partire dall’incontro tra le opere degli artisti che hanno caratterizzato il rinascimento lombardo, con particolare attenzione all’opera di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone, e un’esecuzione di musica barocca. Ogni attore in scena compirà azioni sonore, inserite in una partitura musicale in cui ogni gesto è in funzione di una meccanica, di un ingranaggio in cui ciò che viene eseguito è strettamente necessario. La dinamica della costruzione della performance trova il suo equilibrio nella sospensione musicale di uno stop, nel fermo immagine di un’azione in divenire che costringe il corpo ad una tensione muscolare viva e pulsante.